martedì 11 giugno 2013

LA DEMOCRAZIA STA TORNANDO

La Democrazia sta tornando. Ma non perché il centrosinistra ha vinto le elezioni amministrative. Anzi, la Democrazia sta tornando nonostante il centrosinistra!

Ce lo spiega Andrea Bagni nel testo che abbiamo trascritto qui di seguito, e ne parliamo a Bari i prossimi 14 e 15 giugno. Vi aspettiamo.


Perché "La democrazia sta tornando"

Nel Cile del 1988 Pinochet sfida con un referendum il popolo a decidere sulla continuità del suo regime. Mi volete ancora per otto anni oppure no. Ce l'avete il coraggio? La sicurezza, l'economia distruttiva e vincente del neoliberismo rampante, da una parte. Il rischio del caos, il “ritorno del comunismo”, le file ai negozi, la fame, dall'altra. E lui che si mostra paterno in televisione, senza divisa militare, circondato da bambini, come un vecchio padre. Il suo apparato politico-militare pronto a terrorizzare, violentare, organizzare brogli per vincere. Partecipare al referendum voleva dire anche rischiare di stare al suo gioco, di un progetto truccato in partenza, utile solo a legittimare la continuità del regime. La battaglia per il NO però si fa lo stesso e la racconta il film di Pablo Lorrain I giorni dell'arcobaleno. Il Cile è un disastro di violenza e sopraffazione, ma ci sono quindici minuti di televisione a disposizione delle opposizioni. Divise. Si potrebbe concentrare l'attenzione sui torturati, gli scomparsi, l'ingiustizia dei privilegi, le donne e gli uomini feriti nell'anima e lasciati ai margini di tutto. Però la campagna per il NO sarà una geniale imitazione-rovesciamento della comunicazione pubblicitaria di massa. Quella finta che serve a vendere prodotti fasulli. Non va bene lamentarsi e basta, mostrare corpi massacrati, volti sanguinanti, povertà dei sobborghi. C'è altro che può accendere passioni e speranze. Da dentro l'incubo di un regime sanguinario lo slogan sarà, L'allegria sta tornando. La fine del regime sarà anticipata, già come vissuta, raccontata da immagini di gioia, di festa popolare, di vittoria. Mobilitante è la speranza, la certezza politica della liberazione. Anche dal fondo dell'abisso della repressione e dell'ingiustizia. Un abisso anche noi qui lo vediamo da vicino – fatto di crisi devastante del tessuto culturale e sociale, della partecipazione politica, delle relazioni fra società e istituzioni, dei rapporti umani con la natura. Neanche noi però siamo morti, soffocati e ammutoliti in quel baratro. Siamo vive e vivi. C'è altro fuori le mura dei palazzi del potere - castelli kafkiani che si puntellano in grandi alleanze per resistere allo tsunami del vuoto che li circonda, del deserto di fiducia e di voti che li travolge. Fuori si può anche costruire altro. Essere altro. Allora anche noi possiamo dire, guardando l'abisso ma senza sprofondarci tristemente  rassegnati, La democrazia sta tornando. Viene da un'altra parte e va da un'altra parte. Ma torna. (Andrea Bagni) dal sito internet di Alba Nazionale http://www.soggettopoliticonuovo.it/


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