lunedì 15 luglio 2013

PERICOLO RENZI

Mentre l'Italia risulta sempre più oppressa dal peso di una crisi creata e gestita dal grande potere finanziario europeo, la classe politica del nostro paese, che di quel potere è complice ed esecutrice materiale, è occupata a discutere del nulla, distraendo l'attenzione dei cittadini dall'operazione di attacco alla Costituzione che stanno preparando, proprio allo scopo di rendere possibile il totale asservimento delle nostre Istituzioni alle esigenze dei Poteri Forti.

In questo scenario già di per sé preoccupante, è in corso anche la lotta interna al Partito Democratico per la conquista del ruolo di Segretario e, di conseguenza, del controllo di quello che aspira ad essere il partito egemone sulla scena politica italiana dei prossimi anni.

Una cosa però sono le aspirazioni ed un altra le reali possibilità. Lo spettacolo che il PD  sta dando di se stesso negli ultimi mesi (ma che in realtà ha dato da quando è stato creato, unendo artificialmente, con la sola logica dell'accaparramento di voti in funzione elettorale, due formazioni che avevano più contrasti che punti di affinità) risulta a tratti ridicolo ed a tratti penoso ma comunque sempre intollerabile da parte di una forza politica che si autodefinisce di centrosinistra, ma che continua sistematicamente a tradire tutti quei valori che ai propri elettori dice di voler difendere.

E quegli elettori lo stanno infatti abbandonando. Ad ogni votazione i consensi sono sempre meno e le critiche sempre di più. Quando il PD ha vinto, questo è accaduto perché i suoi competitori hanno perso ancora più voti. Non si costruisce un Governo (di una città, di una Regione, di uno Stato) se non si ha un rapporto di fiducia con i cittadini e non si hanno idee. Ai Democratici mancano entrambi.

Che probabilità ci sono che il PD si rinnovi e trovi le forze per diventare il partito di cui parlano gli slogan? Praticamente nessuna, dal momento che il più probabile futuro capo del partito sarà Matteo Renzi che, da quando ha perso le scorse primarie, sta costruendo nell'ombra (ma neanche poi molto, a dire la verità) la sua riscossa.



Il Sindaco di Firenze sta aspettando come un predatore che la preda crolli al suolo sfiancata, per avventarglisi contro e prendersela una volta per tutte.

Questo lascia intravedere effetti devastanti. Per il Partito Democratico, che risulterà ancora più diviso al suo interno e potrebbe andare incontro ad una scissione.

Per l'Italia intera, che verrebbe consegnata ad un leader permeato da un ideologia conservatrice, vecchia e becera che, grazie ad una formidabile macchina mediatica, è riuscito a convincere molti italiani di rappresentare modernità e innovazione.

Un autentico favore all'Europa della finanza e a Berlusconi, (che avrebbe un alleato ancora più simile a lui), con l'istituzionalizzazione dell'inciucio e la costituzione di un blocco ultraconservatore PD-Pdl che priverebbe il nostro Paese di qualunque possibilità di cambiamento e di uscita dal degrado in cui si trova.

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